L’8 e il 9 di giugno siamo chiamati alle urne a pronunciarci sui 5 referendum dedicati al LAVORO e alla CITTADINANZA, i primi 4 promossi da CGIL e l’ultimo da +Europa, Possibile, Rifondazione Comunista, Partito Socialista e moltissime associazioni, ma appoggiato anche dalla CGIL.
Visto che va di moda, forse questi referendum andrebbero meglio chiamati referendum SULLA NOSTRA SICUREZZA visto che oggi il solo modo con cui si riesce a parlare di “sicurezza” coincide con l’idea che una società più sicura è una società che fa presidiare, provocare e caricare piazze pacifiche da forze dell’ordine in assetto antisommossa e che si indebita per imbottirsi di armi a prescindere da ogni altra considerazione.
Una società più sicura, invece, è una società in cui anzitutto ci si sente più PROTETTI dall’abuso di potere dello Stato e delle rendite padronali, dalla precarietà del lavoro, dal licenziamento illegittimo, dal basso salario, dagli incidenti nei subappalti d’impresa, oltre che dai conflitti dovuti alle diseguaglianze che si generano tra persone con pieni diritti di cittadinanza e persone che questi diritti non li ottengono se non dopo moltissimi anni.
Questo non significa rinunciare ad avere un sistema efficiente e aggiornato di difesa dei propri confini, ma fare in modo che i propri confini meritino di essere difesi, nello spirito della Resistenza, che fu guerra di milizie irregolari contro lo straniero ma anche contro una dittatura che quei confini aveva disonorato ed esposto a gravissimo rischio per mera volontà di potenza.
Di sicurezza, libertà, partecipazione, democrazia abbiamo parlato al V INCONTRO de Il Ballo dei filosofi, allo Spazio Tadini – Casa Museo di Milano, in compagnia di Filippo Barbera, Daniele Soffiati, Giorgia Serughetti e Gabriele Poeta Paccati, Segretario generale Fisac Cgil Lombardia, che ringraziamo per avere collaborato con noi all’organizzazione dell’incontro.
Questa è la videoregistrazione della serata:
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