Uno di questi giorni, un po’ stupito da come avevano preso a andare le cose, proposi su Facebook la seguente domanda: “Molti hanno detto e ripetuto con sempre maggior insistenza che in questa guerra c’era un aggressore e un aggredito. Ma tra la Russia e gli Usa, chi è l’uno e chi è l’altro?” Alcuni risposero che la Russia è l’aggressore, l’Ucraina l’aggredito; e gli Usa generosamente, nobilmente, erano corsi alla difesa dell’Ucraina. Scrissi che non avevano capito la domanda. Uno tra loro in seconda battuta ebbe un’idea originale: siccome la Russia e gli Usa non erano in guerra tra loro, i ruoli di aggressore e aggredito in questa vicenda non gli si confacevano punto. Risposi congratulandomi con lui per la sua risposta, ma con un piccolo colpo di coda finale, osservai che allora non era concepibile nemmeno che essi iniziassero colloqui di pace, addirittura escludendo ogni altro paese.
La risposta a questo paradosso è naturalmente che non in ogni guerra si possono distinguere un aggressore e un aggredito (fatto sfuggito a tutti i miei interlocutori Facebook), e che in questa particolare guerra i contendenti principali sono Russia e Usa, come è confermato, se non rivelato, dal fatto che sono i due paesi che hanno iniziato i negoziati di pace. Gli unici due paesi con l’apparato industriale e tecnologico per poter sostenere una guerra. Dunque in questa guerra l’Ucraina ha un ruolo minore, è stata l’esca usata dagli Usa per attrarre nel conflitto la Russia.
Quali sono le origini di questa guerra tra Usa e Russia? Bisognerà richiamare la famosa “espansione a Est della Nato”. Scrive Wikipedia: “Per ottenere l’approvazione sovietica di una Germania unita e parte della Nato, fu concordato [nel 1990] che truppe straniere e armi nucleari non sarebbero state dislocate a est [della Germania].” Ma nel 1997 Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia entrarono nella Nato, una mossa degli Usa disapprovata da George Kennan e un nutrito gruppo di altri diplomatici e militari statunitensi. Ma ormai questo gruppo stava venendo scalzato dai neo-con, che pensavano che il potere militare degli Usa si potesse e dovesse usare soprattutto in una contingenza di grave debolezza della Russia. Perciò essi diressero con grande vigore il seguito dell’espansione: il risultato fu la trasformazione della cintura di paesi che avevano costituito la barriera difensiva dell’Unione Sovietica in una morsa di accerchiamento della Russia. Nel 2008, George W. Bush tentò di far entrare nella Nato anche Ucraina e Georgia, ma Merkel e Sarkozy riuscirono ad ottenere un rinvio. La Sig.ra Merkel spiegò successivamente che per la Russia tale ingresso sarebbe stato equivalente a una dichiarazione di guerra. Secondo quanto raccontato in un discorso del Segretario Generale della Nato Stoltenberg al Parlamento della UE il 12 Settembre 2023, l’ultima richiesta di neutralità dell’Ucraina rivolta dalla Russia agli Usa risale al Dicembre 2021. L’invasione del Febbraio 2022 fu tutto meno che inattesa. Presto gli Usa presero le redini della difesa dell’Ucraina, e certo non assecondarono il tentativo di negoziato di pace nel Marzo-Aprile tra Russia e Ucraina ospitato dalla Turchia, e le cui conclusioni –che comprendeva la neutralità dell’Ucraina- Zelensky era incline ad accettare.
Continua a leggere su “Odissea”, 25 febbraio 2025
Riguardo al negoziato di pace nel Marzo-Aprile tra Russia e Ucraina ospitato dalla Turchiala la Russia pretendeva il ritiro delle truppe da alcuni territori occupati da Mosca (Crimea e un’altra zona da definire), determinando così una cessione del proprio territorio. Mosca aveva poi inserito un controverso articolo da applicarsi in caso di un nuovo attacco armato all’Ucraina. Gli “Stati garanti”, firmatari del trattato (Gran Bretagna, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia) sarebbero intervenuti in sua difesa. Paradossalmente, tra questi era stata inserita anche la Russia, la quale avrebbe dovuto approvare la risposta. In pratica, Mosca avrebbe potuto invadere di nuovo l’Ucraina e poi porre il veto a qualsiasi intervento militare, condizione chiaramente irricevibile per Kiev. Mi fermo qui…
Il Sig. Lotito ricorda due questioni che nei negoziati tra Ucraina e Russia dell’Aprile 2022 non erano state risolte. La prima perché in quei negoziati le questioni territoriali non erano stare affrontate, la seconda perché non era stato trovato un accordo sulla natura del meccanismo di “sicurezza collettiva” da creare per tutelare l’Ucraina. Gli autori del famoso articolo “The talks that could have ended the war” su Foreign Affairs 2024 nella loro interessante disamina delle cause della mancata conclusione delle trattative non danno grande importanza a nessuna delle due.
A quali danno importanza, vorranno sapere i lettori? Alla scarsa voglia degli Usa e degli altri paesi proposti dall’Ucraina a entrare in un meccanismo di sicurezza collettiva purchessia; al fatto che l’esercito ucraino si stava dimostrando molto efficiente nel respingere lo scalcinato esercito russo; al desiderio anche degli americani di approfittare della debolezza russa puntando sul riarmo dell’esercito ucraino.
L’articolo su Foreign Affairs è molto informativo anche se non sempre le conclusioni seguono strettamente ai dati raccolti. Agli scopi del mio articolo, è rilevante il fatto che il principale obiettivo dei russi sia indicato nella neutralizzazione dell’Ucraina piuttosto che nella sua annessione. La Russia era pronta a discutere anche dell’appartenenza nazionale della Crimea.