Il ballo dei filosofi: Giorgio Albertini e Giada Biaggi, di amore e di guerra

martedì, 18 Giugno, 2024
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Primo appuntamento de Il ballo dei filosofi, cicli d’incontri alla casa museo Spazio Tadini di Milano, per pensare a “ciò che accade” alzando un poco lo sguardo sull’orizzonte.

Tema dell’occasione, la violenza tra comunità e Stati, e nelle relazioni interpersonali.

Ne discuteremo con Giorgio Albertini, autore di Alle radici della guerra (Newton Compton Editori, 2024) e Giada Biaggi (Comunismo a Times Square, Feltrinelli, 2024)

CASA MUSEO
SPAZIO TADINI

Mercoledì 26/06/2024, ore 19.00, Via Niccolò Jommelli, 24, M2 Piola

Il ballo dei filosofi_Poster_A3

Il ballo dei filosofi_Flyer_A5

 

2 commenti a Il ballo dei filosofi: Giorgio Albertini e Giada Biaggi, di amore e di guerra

  1. domenica, 23 Giugno, 2024 at 09:54

    Ci sarebbe un enorme bisogno di filosofi che pensino alla guerra in modo un po’ più chiaro, distinto, logico ed etico di quanto il diffuso senso comune politico faccia. Mi dispiace molto che per impegni familiari già fissati non sarò a Milano il 26 per assistere di persona all’incontro, ma ecco una domanda- o uno spunto – per gli oratori.

    Mi chiedo se avete visto il 19 giugno scorso la ri-trasmissione del primo episodio de La Torre di Babele di Augias. Che questo signore vacuo, vanitoso, elegante e di un conformismo che si finge intelligente sia ormai la quasi totalità dei programmi della 7 passi, il resto è anche peggio. Ma fra lui, Barbero (!!!) e Molinari io sono rimasta sgomenta e nauseata.

    Il linguaggio! Un misto di mitologia infantile e libere associazioni. Ma quello che più mi lascia di sale è quanto insieme bassa, bugiarda, vile e avvilente, infantile ma insieme proterva sia la narrazione della guerra, questa cosa che ci si era “illusi” di escludere dall’orizzonte civile con quella che tutti loro senza il minimo dubbio definiscono la pax americana, perché l’ONU per loro non è altro. Questa… cosa, appunto? Parlano della guerra come di una specie di divinità che avevamo per troppo tempo assurdamente ignorato: ne parlano come di un soggetto che fa decide e impera, una prosopopea che in confronto Hegel era un empirista anglosassone. In tre – o quattro, perché si moltiplica fra i cosiddetti storici, questo gioco a fare della storia uno sketch di immagini sconnesse commentate con frasi illogiche purché il tutto sia brevissimo e le conclusioni un pacchetto istantaneamente vendibile, come in un’asta di prime pagine di Repubblica. Sembrano dei caracciolini ancora più cinici, sempre più ignari delle persistenti voci delle Corti (quella Internazionale di Giustizia e quella Internazionale Penale), dell’enorme letteratura sul Diritto Internazionale e le omissioni della politica. Sempre e solo intenti al gioco coloratissimo delle mappe geografiche. E soprattutto ancora più impenetrabili alle ragioni, tutte. Le ragioni della logica, dell’etica, del diritto, ma anche le ragioni delle vittime, e perfino quelle dei carnefici. Impenetrabili anche ai fatti, alle cause, agli effetti. Ignari, totalmente ignari che ci siano agenti ragionevoli e liberi detti persone, dotati dell’infelice responsabilità di essere anche dei soggetti morali. Nessuno che decide, tutto che avviene. Avviene però (guarda un po’ il volo teologico, che male non ci sta per l’audience) come episodio della lotta fra il bene e il male, fra la democrazia e la jihad islamica, le potenze eoniche che d’altra parte sono il bene e il male per caso, essendo essenzialmente le maschere della Gran Macchina del Conflitto Mondiale per la Supremazia Economica, che – udite udite – gira in un groviglio di fibre attorcigliate nei fondali della Sicilia, la quale è inopinatamente il centro del mondo. Sipario. Il vecchio signore vacuo ed elegante va al leggio e legge Machiavelli. Meglio hanno fatto i principi che non hanno tenuto le promesse e hanno aggirato i nemici con l’astuzia, perché dei due strumenti, le leggi e la forza, il primo è dell’uomo e il secondo della bestia, e poiché il primo non basta l’ottimo principe userà dell’uomo e della bestia. Un sorriso beato, e arrivederci.

  2. angela bello
    domenica, 23 Giugno, 2024 at 18:02

    Grazie condivido!”Nn2z

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