Workshop Phenomenology Today
Università Vita-Salute San Raffaele
Facoltà di Filosofia
Centro di ricerca PERSONA
Martedì 23 aprile 2024
09:15 – 11:00
Aula DO 203
Palazzo Donatello, Campus Milano 2
Alessandro Rossi (UniSR)
Iconologia delle emozioni. Dipingere le virtù nel Rinascimento: il caso della Lucrezia romana
Abstract
L’intervento vuole mostrare come la gestualità di alcune figure iconiche nell’arte rinascimentale, come la Lucrezia romana che compie il suicidio, iconografia capillarmente diffusa in Europa fra XV e XVI secolo, possa condensare migrazioni epistemiche cariche di profondi significati legati a valori antropologici e sociali che, seppur considerabili universali come per esempio l’onore, l’equanimità, la fedeltà, hanno sin dai tempi antichi sollevato animate discussioni di carattere etico e morale fra filosofi, teologi e letterati.
Il cosiddetto gesto della “mano a cupola” che compie la Lucrezia romana (collezione privata), dipinta attorno al 1509 dall’allievo e collaboratore di Leonardo da Vinci, Marco d’Oggiono, si rivela un caso studio di estremo interesse. Tale gesto è da riconoscersi come paradigmatico se inserito all’interno di un “atlante delle emozioni umane” esibite e insieme dissimulate da una gestualità che nella sua muta eloquenza mima le inquietudini dell’umano e la necessità di porle sotto il controllo della ragione rappresentandole.
I gesti da spontanei o funzionali alla comunicazione nella vita quotidiana si caricano nella loro rappresentazione artistica di un valore simbolico in grado di condensare su di essi ataviche esigenze antropoietiche declinate di volta in volte all’interno di esigenze socio-culturali contingenti e storicamente collocate. Per questo motivo uno studio approfondito e transdisciplinare della gestualità nelle opere d’arte figurativa può porsi come ponte ermeneutico utile a conciliare un approccio fenomenologico con uno approccio storico nei confronti dell’umano e della sua radicale complessità.
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Direzione scientifica: Vincenzo Costa, Roberta De Monticelli, Francesca De Vecchi, Francesca Forlè.
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