Dal 29 febbraio a Milano riprendono le Scuole di Libertà e Giustizia, con un ciclo di sette incontri sull’Unione Europea.
Si terranno nella sede milanese del Parlamento europeo, in corso Magenta, con la collaborazione della Camera del Lavoro.
Dureranno fino al 23 aprile e saranno seguiti da un ottavo incontro alla Fondazione Feltrinelli, il 7 maggio.
A questo link il progetto generale: https://www.libertaegiustizia.it/2024/02/23/europa-garante-dei-diritti-le-scuole-di-politica-di-leg-dal-29-febbraio-a-milano-sette-incontri/
Più sotto la locandina del primo incontro, il 29 febbraio, dalle 16 alle 18.
Avremo personalità italiane ed europee di grande competenza ed elaboreremo dieci richieste da sottoporre, nell’incontro conclusivo, a rappresentanti dei partiti al livello nazionale e territoriale in vista delle prossime elezioni europee.
L’intenzione però è non fermarci con le elezioni e creare un gruppo di lavoro capace di esprimere la voce e la partecipazione della società civile nelle scelte del Parlamento della legislatura 2024-2029.
Fino a ieri dicevate che l’Europa aveva perduto la sua anima di patria dei diritti e ispiratrice di pace.
Ora si può dire il contrario?
NON CREDO PROPRIO, o almeno non lo direi io io né lo direbbe Libertà e Giustizia. “Perduta”, quest’anima? Dipende da noi, dipende da chi vincerà le prossime elezioni. Che per ora sia stata totalmente spenta, quest’anima. Mi sembra fuor di dubbio. Vedi precisi argomenti e dati in questo viede al mio intervento, che cominicia al minuto 1:28. SPENTA, quest’anima, ora. Suona il tamburo di querra. A noi riaccendere quell’anima, zittire il tamburo di Stoltenberg. https://www.youtube.com/watch?v=6HXwUW8vo7c
Ho capito: l’Europa ha un’anima solo se questa coincide con quella che piace a Libertà & Giustizia.
Singolare affermazione. Singolare pretesa. Figlia di ideologia totalizzante: solo se l’Europa è come la penso io , allora va bene. L’opposto del progetto di Spinelli: “ la federazione europea non ci si presentava come una ideologia, non si proponeva di colorare in questo o in quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo, nel cui seno avrebbero ben potuto svilupparsi ideologie, se gli uomini ne avevano proprio bisogno, ma che era assai indifferente rispetto ad esse. Era la negazione del nazionalismo che tornava a imperversare in Europea…….era infine e soprattutto la possibilità per la democrazia di ristabilire il suo controllo su quei Leviatani impazziti e scatenati che erano ormai gli Stati nazionali europei, poiché lo stato federale avrebbe impedito loro di diventare mezzi di oppressione e sarebbe stato da essi impedito di diventarlo lui” (dall’autobiografia). È questa l’anima dell’Europa, che il processo di unificazione da 80 anni afferma ogni giorno, avendo già tolto agli Stati nazionali il potere di farsi la guerra, grazie all’Unione Europea. Vincerà, pertanto, le elezioni chi vuol mantenere in vita l’Unione Europea, accrescendone i poteri là dove ancora le mancano (politica estera, di difesa e un bilancio maggiore), condizione necessaria è imprescindibile perché altri possano perseguire le ideologie che vogliono e rivendicare i maggiori diritti che auspicano per le persone. 5