La vicedirettrice dell’Istituto Bruno Leoni e consigliera di Mario Draghi, Serena Sileoni, spiegata con parole sue

lunedì, 8 Marzo, 2021
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Dopo la notizia sulla consulenza di analisi e project management sui piani italiani di investimento del Recovery Fund affidata alla multinazionale americana McKinsey (qui un interessante excursus e un’intervista a Stefano Feltri sul trattamento mediatico e sul merito della questione) è di oggi la notizia che Serena Sileoni, vice direttrice dell’Istituto Bruno Leoni, è stata chiamata da Antonio Funiciello, capo di gabinetto del presidente del Consiglio, come consigliera di Mario Draghi. Sileoni segue a Francesco Giavazzi, Alessandro Aresu e Simona Genovese. Ma in particolare, con gli ultimi due, dovrebbe affiancare il premier nella gestione dei dossier più caldi, dai fondi europei alla protezione degli asset economici fino ai rapporti con i media. Curatrice tra le altre cose di Noi e lo Stato, Siamo ancora sudditi?, è definita da alcuni una liberista “non ideologica”, da altri una “ultraliberista”.

Non resta che approfondire.

Alcune opinioni espresse da Serena Sileoni sul lavoro:

Liberare le liberalizzazioni

Alcune opinioni sulla flat tax:

La flat tax oltre i pregiudizi

Alcune opinioni sulla sanità:

Esiste davvero il diritto alla salute?

Alcune opinioni sulle multinazionali farmaceutiche durante la pandemia:

Perché sui vaccini big pharma ha operato con profitto

Alcune sull’antitrust europeo:

Vi spiego perché rimpiangeremo la web tax

Alcune sulla finanza pubblica:

Pareggio di bilancio. Prospettive per una maggiore credibilità della finanza pubblica

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