L’Italian Academy come è ora è stata fondata con un accordo fra lo Stato italiano e Columbia University. Lo stato italiano ha comprato il palazzo che potete vedere qui http://italianacademy.columbia.edu/history e lo ha restaurato, e Columbia lo ha affittato per 500 anni, risparmiando i soldi per istituire le fellowships, una delle quali è arrivata a me.
Ma la base è precedente: è la Casa Italiana, fondata dalla Columbia University con il sostegno della comunità italiana di New York nel 1927. La Casa Italiana fu a lungo diretta da Prezzolini, che era Professore a Columbia University. Del resto fu solo una parentesi nella sua vita di centenario. Nato nell’82 (Ottocento), nel ’27 fu chiamato a insegnare italianistica a Columbia University (anche se non aveva neppure finito il liceo – ma era un ragazzo brillante, fra il ’13 e il ’16 aveva fondato e diretto la Voce).
Mussolini non era per niente d’accordo che dirigesse lui (dal ‘29) la Casa Italiana, evidentemente non ci andava d’accordo. Ma a quanto pare piacque a Nicholas Murray Butler, il President di Columbia, che pare fosse piuttosto fermo nelle sue decisioni, e rimase President per quarant’anni…. Insomma nel ’62, a 80 anni, perde la seconda moglie e lascia gli Stati uniti di cui dal ’40 è cittadino, per stabilirsi in Italia, sulla costiera amalfitana, per altri vent’anni. E’ di questo periodo un piccolo libro notevolissimo, che non fa una piega anche oggi: Cristo e Machiavelli.
Insomma c’è gente che ha tempo. E molte vite.
Lorenzo Da Ponte è l’altro nume tutelare dell’Academy, che ovviamente ai suoi tempi non esisteva ancora. Fu uno dei primi professori di Columbia University. A proposito di chi ha tempo e molte vite! Lui ne ha avute almeno tre. Era nato Emanuele Conegliano in un ghetto ebraico (forse appunto di Conegliano Veneto?) nel 1749. Ma siccome quando aveva 14 anni suo padre si era risposato con una donna cattolica, tutta la famiglia dovette convertirsi: e Emanuele prese il nome del vescovo che officiava le nozze. A 24 anni poi fu ordinato prete, il che non gli impedì affatto di continuare ad amare le donne, molte, a Venezia era una specie di Casanova. Questo ai superiori era del tutto e gloriosamente indifferente, invece si arrabbiarono molto per certe sue poesie, così che fu giudicato in Tribunale: in absentia, perché nel frattempo era già fuggito a Vienna, dove divenne Poeta del Teatro di Corte asburgico. Fu la padrona di casa di Mozart che glielo presentò.
E così fta l’87 e il ’90 (Settecento) scrisse i libretti di Mozart. Il quale invece aveva poco tempo, poveretto, e infatti se ne andò l’anno dopo. Chissà perché, l’imperatore licenziò Da Ponte, come fosse colpa sua. Mi sbagliavo, di vite ne ebbe almeno quattro…. dopo un passaggio a Trieste con una soprano che purtroppo suo marito reclamò indietro, sposò una signora di Londra, ebrea e molto danarosa, pareva. Forse però non era molto vero però, perché a Londra, dove si trasferirono su consiglio di Casanova, lui si mise a gestire un negozio di libri rari (nel frattempo continuò a scrivere poesie e commedie, bisognerebbe proprio cercarle!) – che durò per una dozzina d’anni, dopodiché, per non essere arrestato per debiti, si traferì in America. E qui, a New York, comincia la sua quarta vita.
Aveva iddii con chiari messaggi per lui, il fortunato: infatti la nave della traversata si chiamava Columbia. Ma per vent’anni vagò fra Pennsylvania, Philadelphia e Stambury, posti che trovò noiosi. Le sue distillerie e drogherie fallirono, e allora tornò a New York. Dove già prima aveva conosciuto, in una libreria, il figlio dell’allora President di Columbia University Benjamin Moore, un vescovo anglicano. Lì aprì una libreria dove non solo vendeva, ma anche leggeva e discuteva i classici italiani, Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso, Metastasio… E così Moore senior lo nominò professore, a 76 anni. Era il 1825, e oggi qui Da Ponte è universalmente noto come il fondatore degli Italian Studies in America, e io ero l’ultima a non saperlo! Ora lo sapete anche voi.
All’entrata del Campus, a sinistra, c’è il Miller Theater at Columbia. Lo fondò lui, a 85 anni, compreso il progetto e il raise funding, come il primo teatro esclusivamente per l’opera. Adesso invece inscena un mucchio d’altre cose. Lui se ne andò prematuramente, nel 1838 ad appena novant’anni, proprio allora che cominciava a divertirsi… Ebbe funerali assai pomposi.
E siccome a New York tutto cambia presto, il cimitero cattolico dove da Ponte, che era sempre rimasto un prete ma nel frattempo era ridiventato ebreo e poi anche anglicano, era sepolto, fu spostato con le ruspe per nuove costruzioni, appena sepolto lui. Nessuno seppe più dove era finito fino al 1986, quando un’associazione Italo-Americana gli assegnò un posto (chissà se vero o falso?) nel settore 4b dello Old Calvary Cemetery in Queen’s Boulevard, dove potrete ormai rendergli il meritato omaggio la prossima volta che venite in visita a New York.
Ritratto di Lorenzo da Ponte
Mi permetto di intervenire per una precisazione richiesta 🙂 Lorenzo da Ponte nacque a Ceneda che attualmente è parte integrante della città di Vittorio Veneto ( nata dall’unione di Ceneda e Serravalle ).
Saluti e auguri di buona Pasqua