Abstract – Nulla più di Spinoza sembrerebbe lontano dalla lettera e dallo spirito della fenomenologia. Laddove Edmund Husserl individua nel mettere tra parentesi ogni possibile senso di trascendenza del mondo il primo atto della filosofia, il filosofo olandese pone al contrario la definizione di Dio, o Sostanza, come trascendenza assoluta e indubitabile. E laddove Spinoza affida al metodo assiomatico e deduttivo incarnato dalla geometria euclidea l’esposizione della sua Etica, il filosofo austriaco ribadisce per tutta la vita il carattere descrittivo ed esemplificativo di ogni possibile fondazione del sapere. E tuttavia un excursus fenomenologico, in particolare nell’Etica di Spinoza, non solamente è possibile ma può rivelarsi utile nel mettere a fuoco alcuni problemi chiave delle questioni epistemologiche, etiche e persino teologiche care alla fenomenologia. In questo seminario proveremo a farlo, sommariamente, concentrandoci, in particolare, sull’idea spinoziana di verità come norma e sul desiderio, da Spinoza inteso come radice di ogni vita affettiva e dunque di ogni possibile deliberazione, senza che questo escluda, ma al contrario fondi, la possibilità di un’esistenza eticamente orientata al bene.
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