Che grande, profondo, vivo, liberatorio sospiro di sollievo significa per molti di noi, per molti semplici cittadini, questo gesto inequivocabile di una grande costituzionalista e di una donna tanto eticamente limpida quanto intellettualmente lucida, come è Lorenza Carlassarre. E che meravigliosa chiarezza possono fare le parole quando dicono esattamente come le cose stanno: “Abbiamo assistito a una clamorosa violazione dei principi più elementari dello stato di diritto. Non solo: la decisione di bloccare le istituzioni rappresenta un’evidente pressione indebita sulla corte di Cassazione. Con quel gesto clamoroso la maggioranza sembra voler indurre la Corte a esprimere un giudizio favorevole nei confronti di un imputato eccellente”. Grazie Professoressa Carlassarre, grazie Lorenza. Queste parole ridanno luce e aria, e un po’ di speranza a tutti noi. Forse solleveranno diluvi di altre parole, forse hanno già cominciato a farlo. Evviva. Che non la violenza, ma la vergogna seppellisca la stirpe degli scilipotidi che continua a decidere di noi, della nostra vita, del destino di questo Paese.
Roberta De Monticelli
Leggi qui la lettera di dimissioni dalla commissione dei saggi di Lorenza Carlassarre
Poiché ho letto a tal proposito un solo articolo con un giudizio critico, corredato da numerosi “critici” commenti, proporrei un giochino: ciascuno degli interessati consideri, fra le seguenti, la frase inerente a quanto ha scritto.
Gli sciocchi rincorrono la vanità; l’uomo saggio ritiene la serietà come il suo gioiello migliore (BUDDHA)
La parola saggia è quella che viene sempre compresa senza bisogno di spiegazioni (MIGUEL DE UNAMUNO)
CONFUCIO disse: Chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante.
Un uomo che ha imparato poco diventa vecchio come un bue: la sua carne cresce, ma la sua sapienza non aumenta (BUDDHA)
Il Maestro disse: You, ti insegnerò che cos’è la sapienza: riconosci di sapere quel che sai e di non sapere quello che non sai. Questa è la sapienza. (CONFUCIO)
Una sequenza di koan (si dice così)? che mi lascia un po’ smarrita…
E mi chiedo: ma nessuno si è accorto del VALORE simbolico del gesto di Lorenza Carlassarre, della GRAVITA’ della sua denuncia? Una notiziola quasi invisibile e via? È a questo che si è ridotta la stampa nel nostro paese? Ed è possibile che neppure un filosofo abbia una sola parola a difesa della domanda di verità senza cui non si respira più, di fronte alle spaventose panzane propinateci da una banda di scilipotidi ormai arruolatasi addirittura al servizio di un dittatore khazako, o dei suoi interessati manuntegoli italiani? Ditemi, amici, sto forse esagerando? Mi sembra di vivere in una tremenda solitudine morale, sotto una campana di vetro oltre la quale non passa un grido. Se sto esagerando qualcuno mi fermi. Mi spieghi. Mi calmi. Mi critichi, mi demolisca, ma dica qualcosa!
Questa notizia è passata fiebile fiebile giusto per essere dimenticata in fretta. Non la calmerò affatto e anzi le chiedo di continuare perchè lei ha più voce di quanti come me sono indignati,schifati e quantaltro da questa inciviltà imperante ma l’oligarchia al potere non se ne importa affatto…!!!!
Cara Roberta, sono perfettamente d’accordo con Lorenza Carlassarre, per la lucidità e obiettività della sua riflessione. L’Italia, il nostro popolo e ciascuno di noi aspira alla profonda verità, che getti luce, dia respiro e apra alla speranza la nostra vita. E’ ora di far cessare tutti i tentativi di piegare le Istituzioni a curare gli interessi di alcuni, e che si serva pienamente il bene comune, che è il bene di tutti.
Ti sono profondamente vicino nel desiderio e nella promozione di una giustizia uguale per tutti, che sia davvero fonte di rinascita morale, intellettuale ed economica del nostro Paese.
Un cordiale saluto.
Luca
Fra i pochi articoli visti su Internet (Il Fatto quotidiano/Redazione e Beppe Giulietti – Il Manifesto/Andrea Fabozzi – Gad Lerner – Corriere della Sera/), concernenti l’annuncio di dimissioni della Professoressa Carlassare dalla Commissione dei Saggi, mi aveva invece sollecitato ieri l’intervento, quello del 14 u.s. di Aldo Grasso, giornalista e critico tv del Corriere della Sera, con i relativi commenti. Forse non tutti quelli che hanno lì inviato i commenti leggeranno anche quanto qui viene pubblicato, ma chi ha letto tale articolo potrebbe a mio avviso sentirsi spronato a scriverne ed a corrispondere all’invito come sempre giusto ed appassionato della Professoressa De Monticelli.
Sarà un’utopia ma io credo che solo i filosofi oggi possono essere di aiuto per renderci veri protagonisti di una novella paideia e – come concludevo in una recente prefazione – se osiamo sperare ancora nell’affermazione di Max Weber che è certo del tutto esatto e confermato da ogni esperienza storica che non si realizzerebbe ciò che è possibile se nel mondo non si aspirasse sempre all’impossibile.
“….Ditemi, amici, sto forse esagerando?….” direi di no, persino Napolitano in apparenza sembrerebbe sperare in una sentenza favorevole al caimano il 30 luglio… Come direbbe persino Flores D’Arcais, al peggio sembra non esserci mai fine (una sua affermazione che si può leggere nella brebe intervista qui http://temi.repubblica.it/micromega-online/gravissimo-non-condannare-berlusconi-intervista-a-paolo-flores-darcais/)
Siamo passati dalla lotta per i valori alla difesa dei disvalori.
Anche un raffinato intellettuale come Salvatore Settis è piuttosto preoccupato di quello che Letta & co intendono fare con la nostra Costituzione, sopratutto quando cita un sottofondo come quello della J.P.Morgan
( cit. http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-custodi-della-carta/ )
Pregiatissima professoressa, io e lei (ahime`) non ci conosciamo, ma come “bravo” e “normale cittadino” cerco di tenermi aggiornato quanto posso e naturalmente i suoi libri fanno parte di questo personale (quanto dovuto) aggiornamento. Lei quando teme di esagerare per la sua indignazione o di vivere una solitudine morale, enfatizza eccessivamente la sua espressione: non esagera nell’indignazione e, soprattutto, non e` in solitudine morale. Tanti cittadini silenziosi la pensano come lei e come lei si indignano quotidianamente dello squallore italico (sempre all’avanguardia rispetto ai fratelli europei). Certo credere al cambiamento e` molto difficile in questi tempi di alto evo teologico-capitalistico; sono sempre piu` convinto che stiamo attraversando una fase dell’umanita` molto simile a quella tra fine dell’impero romano e l’inizio del medio evo in cui imperava una specie di anarchia morale e poco senso civico, e drammaticamente si dovette compiere la totale dissoluzione dell’humaitas prima di veder sorgere i primi conventi benedettini che simbolicamente rappresentano l’inizio della nuova era. Cosi`, gentile professoressa, vediamo davanti a noi disfarsi ogni giorno di piu` un mondo che oramai stentiamo a riconoscere come nostro: riusciamo, e` vero, a percepire qua e la` i sintomi del prossimo evo ma ci e` toccato in sorte vivere questo momento drammatico per l’umanita`. Lei e` una donna forte autorevole e combattiva, noi “normali cittadini” dovendo lottare ogni giorno per un misero pezzo di pane ed una seria istruzione (educazione) da garantire ai nostri figli, ci sentiamo sfiancati e sovente inutili difronte ad una classe dirigente (e molti imprenditori) completamente insensibile ai problemi della comunita` e ad una democrazia compiuta. Dopo tante manifestazioni pacifiche e civili in cui si credeva di sensibilizzare “il politico”, constatiamo che nonostante tutto non sono servite a niente piu` che a riempire qualche colonna di giornale. Donne autorevoli come lei, dottoressa, o come la costituzionalista Lorenza Carlassarre oppure la giornalista-cassandra Barbara Spinelli, ci danno speranza nel credere ad un futuro migliore. Ma come sapra` meglio di me se la speranza resta isolata si trasforma in illusione-consolatrice e non credo sia quello di cui abbiamo bisogno.
Nell’augurarle ogni bene e ringraziarla per il suo inestimabile contributo ad una nuova quanto responsabile moralita`, voglia gradire i miei piu` affettuosi saluti.