“La Costituzione non è cosa vostra” – di Roberta De Monticelli

lunedì, 3 Giugno, 2013
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Come è strano che ancora quasi nessuno ascolti le voci che si sono levate ieri a Bologna: le voci di Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Salvatore Settis, Roberto Saviano, che si sono levate, nel quadro della manifestazione organizzata da Libertà e giustizia, “Non è cosa vostra”, in difesa della Costituzione. Cioè in difesa di una cosa di tutti fatta per garantire il controllo democratico personale quotidiano dell’esercizio di tutti i poteri istituzionali e legali. Questo concetto in questo momento sembra pericolosamente dimenticato e addirittura soppresso dall’agenda politica e dai discorsi dei rappresentanti del Governo, che si avviano a “mettere mano” a una riforma della Costituzione che non solo NON ha avuto alcuna preliminare ampia discussione e verifica nello spazio delle ragioni, ma è azione preceduta da eventi oscuri, come accordi, “spogliatoi”, promesse di impunità a chi non dovrebbe essere superiore alla legge, ingiustificabili silenzi sui fatti eclatanti che, da Caltanissetta a Taranto a Milano, la Magistratura sta portando alla luce. Fatti che ci fanno toccare con mano il livello di illegalità, non trasparenza, omertà e impunità con cui pezzi di istituzioni e responsabili della politica italiana hanno agito e continuano probabilmente ad agire, a danno della Repubblica, della Salute e dell’Ambiente, della pubblica onorabilità di chi ha governato e ancora intende governare l’Italia.

Leggi qui l’articolo di Gustavo Zagrebelsky:

http://www.libertaegiustizia.it/2013/06/03/non-e-cosa-vostra-2/

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2 commenti a “La Costituzione non è cosa vostra” – di Roberta De Monticelli

  1. sabato, 8 Giugno, 2013 at 11:54

    Guardate queste pagine: la filosofia lotta per guadagnarsi un posto a dispetto dell’attualità. Noi siamo una comunità di ricercatori, docenti di ogni ordine e grado, studenti, appassionati di filosofia, fenomenologia e scienze cognitive. È terribile dover sottrarre tanto tempo delle nostre giornate alla cittadinanza attiva. Eppure è questa l’idea più profonda e dimenticata di Husserl che ci voleva anche “funzionari dell’umanità”: intendeva mostrare quanto profonde e fragili siano le fondamementa delle democrazie. Profonde, perché sono infine soltanto nel cuore e nella mente dei cittadini disposti a controllare e verificare sempre di nuovo ogni giorno le decisioni che li riguardano, prima di consentirvi. Fragili, perché enorme è la tentazione di disinteressarsene, disgustati e rassegnati. Allora però la democrazia è finita. Per questo condivido di cuore le parole qui sotto riportate e invito ciascuno a diffondere il volantino di Libertà e Giustizia qui sotto linkato, nel prossimo post.

    IN QUESTO MI AUGURO CHE UNO DI NOI, PIÙ DI ME ESPERTO IN QUESTIONI DI FUNZIONAMENTO E MODIFICA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE, SCRIVA UN TESTO CHE POSSA, NELLA DIREZIONE DELLE PAROLE SOTTO RIPORTATE DI ZAGREBELSKY, ESSERE FATTO CIRCOLARE IN TUTTA LA COMUNITà ACCADEMICA E DOCENTE ITALIANA, E RISCUOTERE CONSENSI E ADESIONI, IN MODO CHE ANCHE I MEDIA POSSANO RIPRENDERLO.

  2. sabato, 8 Giugno, 2013 at 11:56

    “C’è da arrendersi a questa condizione crepuscolare della democrazia? Al contrario. Nella democrazia pericolante, c’è invece da convocare tutte le energie disponibili, dovunque esse si possano trovare. Dobbiamo crescere, diffondendo consapevolezza e cultura politica, fino a costituire una massa critica di cui non sia possibile non tenere conto.”
    Gustavo Zagrebelsky

    http://www.libertaegiustizia.it/2013/06/07/no-al-diktat-di-berlusconi-subito-la-legge-elettorale/

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