Alla cortese attenzione di:
Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia
Consiglio di Facoltà di Psicologia
Consiglio di Facoltà di Filosofia
A nome degli studenti vogliamo esprimere il nostro totale disaccordo con il contenuto dello striscione che è stato affisso da alcuni docenti dell’Università venerdì 22 marzo all’ingresso dell’edificio Dibit2 (il testo era “Presidente Napolitano: marò in Italia, Sigille in India”, ndr).
Ci teniamo ad esprimere la nostra completa dissociazione da tale iniziativa.
Siamo convinti, infatti, che gesti come questo, oltre a provocare sdegno e vergogna all’interno del corpo studentesco per la scarsa attinenza e la faziosità politica dei temi, non possano in alcun modo migliorare la drammatica situazione in cui si trova l’Ateneo.
Inoltre esprimiamo la nostra indignazione per il fatto di essere stati considerati dai giornali gli autori del suddetto striscione e a tal proposito desidereremmo scuse ufficiali dagli artefici.
Gradiremmo che ognuno si assumesse le proprie responsabilità di fronte all’accaduto e che non si servisse di noi per portare avanti i propri interessi.
I rappresentanti degli studenti dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
Totale solidarietà con la vostra lettera.
Io penso che uno striscione, se firmato, sia un’espressione del manifestarsi di una libera opinione di cui ci si dovrebbe assumere la responsabilità. Il non firmarlo lo rende un atto violento, perché ne attribuisce la paternità a chiunque faccia parte di quella comunità, strumentalizzandolo ai propri fini. Quello striscione, non firmato, è un atto delatorio e squadrista, oltre che vile.
Non contesto il contenuto, che personalmente disapprovo in modo completo, ma l’aspetto formale del gesto. Come sempre, è la mia opinione. Non dobbiamo certo dividerci su questo! È solo un segno del degrado nel quale stiamo precipitando.