In quali occasioni sperimentiamo in modo particolarmente incisivo la nostra umanità? Ci sono aspetti del vivere in corrispondenza dei quali la conoscenza di noi stessi e degli altri assume tratti di singolare pregnanza? Quale che sia la specifica risposta data alla domanda, la tesi dell’Autrice è radicale: «occorre per prima cosa prendere in considerazione il sentire».
Dedicata a questo aspetto originario della vita e al correlato mondo degli affetti, l’opera riflette sui modi in cui un ordo amoris si costituisce e si manifesta, identificandone le diverse forme e i differenti ritmi.
Dall’amore – ricordano concordemente Hildebrand, Scheler e Stein cui è dedicata la parte centrale del testo – l’identità umana resta segnata in modo indelebile, mentre è chiamata alla fatica della coerenza e a riconoscere la propria e altrui singolarità, altrimenti inattingibile alla conoscenza.
Letto come un ultimo risultato della sempre ricca e vitale scuola fenomenologica o interpretato come un esercizio personale, attento e profondo di ricerca del senso, Immagini del sentire fa notare ciò che ogni persona non può ignorare: l’esigenza di apprendere la propria “grammatica del sentire”, l’insieme dei modi genericamente “possibili” e quindi antropologicamente ammessi per strutturare, nella logica di ricettività e responsività, un’esistenza intera.
Facendo del “fenomeno amore” un insostituibile aiuto per comprendere il significato del vero sentire, il libro ci dice della persona sia quanto è capace di accogliere sia quanto è capace di donare, sia quello che è sia quello che di sé è disposta a rivelare, svelandone priorità, virtù e valori. Un invito a riconoscere la preziosità dell’altro, senza però rinunciare all’esercizio della propria libertà.
Lodovica Maria Zanet, Immagini del sentire. Atti e abiti, infatuazioni e incantamenti, ed. Ocd, Roma 2010, pp. 154, euro 9.
PRESENTAZIONE UFFICIALE: mercoledì 25 agosto, ore 16.00, Meeting di Rimini. Stand 70, padiglione C 5.
(recensione tratta dal sito dell’editore)
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