Un saggio di Richard Wilkinson e Kate Pickett, pubblicato in Italia da Feltrinelli, evidenzia la stretta correlazione fra alte disuguaglianze sociali e bassi indici di “sviluppo umano” nei Paesi ad economia avanzata. Ne parla Emilio Carnevali su Micromega, in un articolo nel quale, tra le altre cose, si legge: « (…) Fra le enormi responsabilità storiche e politiche che dobbiamo attribuire all’epopea del New Labour non vi è solo la scellerata guerra in Iraq a fianco di George W. Bush (rivendicata con ostinata arroganza da Tony Blair nei giorni scorsi di fronte alla commissione d’inchiesta del suo Paese), ma anche la cesura storica compiuta con le ragioni fondanti della sinistra europea: la lotta alla disuguaglianza. Sulla scia del motto denghista “arricchirsi è glorioso”, Blair ha accreditato presso la sinistra del continente gran parte dei luoghi comuni ereditati dal periodo thatcheriano, primo fra tutti quello sulla incompatibilità di una società dinamica, efficiente, competitiva e “felice” con le antiche ricette “egualitariste” del laburismo inglese (…) ».
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