Appena pubblicato, il Rapporto sul sistema dell’istruzione pubblica primaria italiana, commissionato dell’associazione Italia Futura, fondata da Luca Cordero di Montezemolo, ha già fatto parlare di sé. Ecco un passo saliente dell’autore dell’indagine, Adolfo Scotto Di Luzio, storico e saggista, docente all’Università di Bergamo.
«In questi anni lo Stato ha dismesso funzioni importanti di direzione e controllo dell’ istruzione pubblica. La situazione è che oggi nessuno più sa veramente quello che succede in un’ aula scolastica e gli strumenti per garantire un’ educazione unitaria ai nostri figli sono scomparsi o si sono fatti largamente inutilizzabili: non ci sono più ispettori, non ci sono provveditori provinciali, i vecchi direttori didattici sono stati riassorbiti nel contenitore generico di una dirigenza sempre più orientata in direzione di compiti di gestione amministrativa, sempre meno in grado di intervenire nella sfera della didattica. Tornerò più avanti su questo aspetto. Fin da subito, però, voglio sottolineare come questa progressiva diserzione delle istituzioni dal terreno dell’ educazione degli italiani misuri puntualmente i suoi esiti nelle condizioni penose in cui versa la preparazione dei nostri studenti. Non si tratta solo di performance scolastiche scadenti; questione pure tutt’altro che trascurabile. La scuola è letteralmente andata in pezzi; tanti quanti sono gli insegnanti. (…) ».
Leggi il rapporto integrale commissionato da Italia Futura:
http://www.italiafutura.it/dettaglio/110246/scuola_e_cultura_nazionale
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