Un pericolo grande minaccia in questo momento la nostra comunità nazionale. Se ci arrischiamo a denunciarlo pubblicamente, in un modo e con mezzi che non sono quelli del nostro mestiere – e cioè la ricerca, la formazione e l’informazione – è perché non ci pare che ce ne sia ancora sufficiente consapevolezza. Scorgiamo segni di questo pericolo in alcune dichiarazioni pubbliche di esponenti politici, in particolare quelle che urtano manifestamente contro alcuni articoli della nostra Costituzione. Fin dal 1988 la Corte costituzionale ha detto in modo netto che “i principi supremi” della Carta non possono essere “sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale” e che i diritti inviolabili dell’uomo non sono “sopprimibili neanche dalla maggioranza e neanche dalla unanimità dei consociati” perché “patrimonio irretrattabile della persona umana”. Ignorare questi principi è rischiare la distruzione degli elementari presupposti etici o pre-politici di uno Stato di diritto.
Senza alcuni elementari presupposti, il principio di maggioranza non basta a tutelare il cittadino da ogni sorta di abusi e arbitri di chi detiene il potere, come dimostra la tragica esperienza dei totalitarismi del secolo scorso, e dei regimi populistici e autoritari che si prolungano in questo secolo. Chiunque dovrebbe riconoscere questo fatto, a prescindere dalle sue posizioni o simpatie politiche.
Se chiamiamo “etici” questi presupposti, è perché essi, giunti a chiara formulazione come principi dopo l’esperienza tragica del secolo scorso, sono principi universali che vincolano al rispetto dell’eguale dignità e degli eguali diritti di ogni persona. In quanto recepiti nella Costituzione, questi principi vincolano ogni futura legislazione al rispetto di questo criterio, e quindi tutelano ciascuno di noi nei confronti di ogni abuso o arbitrio che possa esserci inflitto da chiunque eserciti il potere.
Secondo la nostra Costituzione (Art. 2) “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Ma il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (che corrisponde in effetti nei suoi due punti fondamentali all’Art. 3 della nostra Costituzione), recita che “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”.
Dietro questa formulazione leggiamo i due principi che definiscono in campo morale e civile la modernità, da Kant paragonata all’età della ragione, all’età adulta degli esseri umani, alla loro maturità morale. I due principi sono (1) il principio di autonomia della persona, che non è per natura o nascita soggetta alla volontà di nessuna altra persona; ogni persona – in quanto soggetto di convinzioni, valori, scelte e azioni – è riconosciuta godere di dignità non inferiore a quella di nessun’altra; (2) il principio di eguaglianza di fronte alla legge di tutte le persone, che questa loro autonomia possono esercitare soltanto nei limiti stabiliti dai codici civile e penale.
I principi di autonomia e di eguaglianza sono in effetti impegni obbliganti per ogni futuro legislatore in materia, rispettivamente, di libertà civili e di giustizia. Proprio per introdurre limitazioni oggi incostituzionali nella sfera delle libertà civili (in materia di fine vita, di espressione, di stampa, di opinione e coscienza) e nella sfera della giustizia (impunità di chi ricopre incarichi istituzionali anche relativamente a reati commessi non nell’esercizio di tali incarichi) si suggeriscono revisioni della Costituzione che potranno vanificare precisamente i fondamenti pre-politici del nostro Stato, posti a garanzia del suo essere e restare uno Stato di diritto.
Tacere di fronte alla minaccia che grava sopra questi fondamenti è in qualche modo rendersene complici. Il silenzio, il conformismo, l’indifferenza sono l’altra faccia della sopraffazione dell’argomentazione razionale attraverso la violenza dei toni e delle parole, la volgarità dei gesti o il soffocamento del dibattito pubblico nell’incongruo linguaggio dell’odio e dell’amore. Ma se vengono da chi ha un ruolo nella formazione dei giovani attraverso la scuola e l’università, e più in generale dell’opinione pubblica attraverso la scienza, l’arte e la cultura, indifferenza e silenzio sono segni di irresponsabilità anche di fronte alle generazioni future: contribuiscono a restringere sempre più il margine di libertà e le speranze di giustizia di chi seguirà.
Invitiamo dunque tutti coloro che sentono la loro parte di responsabilità nella costruzione del comune avvenire a rafforzare con la loro adesione, e soprattutto con la loro libera voce, questa denuncia del grave pericolo che siano distrutte le basi di una società civile degna del nome. E con esse le speranze delle nostre madri e dei nostri padri e l’avvenire dei nostri figli.
Chiunque, concordando con le preoccupazioni alle quali s’è qui inteso dar voce, volesse sottoscrivere l’appello, è sufficiente inserisca a suo commento NOME e COGNOME, E-MAIL, PROFESSIONE (es. Stefano Cardini, cardesio67@yahoo.it, giornalista, Arnoldo Mondadori Editore), per mezzo della maschera in fondo a questa pagina. L’appello è una bozza alla quale nelle prossime settimane s’intende dare massima diffusione. Ogni commento in calce da parte di chi intenda sottoscriverlo, volto a migliorarla o integrarla, è benvenuto.
Grazie
(La Redazione del Phenomenology Lab)
Professore ordinario di Filosofia della persona (Teoretica), Università Vita-Salute San Raffaele.
Professore ordinario di Filosofia del Linguaggio, Università degli Studi di Genova.
Professore ordinario di Filosofia Morale presso l’Università del Piemonte orientale. Concordo.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Torino.
Professore aggregato di Filosofia della Storia, Università degli Studi di Milano.
Professore di Filosofia all’Ucla (University of California, Los Angeles). Condivido in pieno il testo.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica all’Università di Trieste. Giusto. E allora, convintamente aderisco al manifesto in difesa della Costituzione repubblicana.
Professore aggregato di Etica e Filosofia della persona, Università di Verona. Condivido. Mi sembra di vedere una deriva populista volta a costruire autoreferenzialmente il proprio consenso attraverso un allevamento mediatico di massa e culturalmente allergica verso ogni regola e opinione diversa dalla propria. Penso dovrebbe preoccupare tutti, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza e indipendentemente dal modo di interpretare poi i diritti dell’individuo.
Professore ordinario di Filosofia del Diritto. Università degli Studi di Milano – Bicocca. Ritengo encomiabile l’iniziativa di richiamare l’attenzione sulla grave minaccia che incombe sulla Costituzione. Questa è un prodotto storico e, in quanto tale, non è immodificabile. Bisogna però denunciare in tutte le sedi possibili il tentativo, che si va profilando, di travestire da riforma lo svuotamento di quei diritti fondamentali la cui presenza nella Costituzione rappresenta un irrinunciabile baluardo per la difesa di ogni individuo dalla discriminazione, dall’arbitrio e dallo strapotere della politica.
Professore ordinario di Estetica presso l’università di Torino. Condivido pienamente l’iniziativa.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Facoltà di Scienze, Università degli Studi dell’Insubria, Varese.
Professore emerito di Diritto Civile della Facoltà di Giurisprudenza, Università “La Sapienza”, Roma. Suggerirei di aggiungere una frase che metta in evidenza il carattere davvero eversivo di ipotesi di riforma che cancellerebbero principi fondativi della Costituzione. Si potrebbe dire: “Fin dal 1988 la Corte costituzionale ha detto in modo netto che ‘i principi supremi’ della Costituzione non possono essere ‘sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale’ e che i diritti inviolabili dell’uomo non sono ‘sopprimibili neanche dalla maggioranza e neanche dalla unanimità dei consociati’ perché ‘patrimonio irretrattabile della persona umana'”.
Giornalista, Arnoldo Mondadori Editore, e coordinatore editoriale del Phenomenology Lab. Sull’argomento invito a leggere e commentare, su questo blog, Il Paese dell’irresponsabilità: transizione e costituzione di Emanuele Caminada e L’Italia non è un Paese per giovani? Lettera aperta ai docenti italiani di Roberta De Monticelli, con i commenti seguiti. Inoltre, su Repubblica, l’articolo di Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte Costituzionale, Il sospetto, uscito il 20 gennaio 2010.
Ricercatore in Pedagogia generale e sociale, Università Cattolica di Milano.
Ricercatrice a contratto presso FBK Trento/Humboldt-Universitaet zu Berlin.
Insegnante di Storia e Filosofia presso il Liceo Ginnasio “G.D’Annunzio” di Pescara.
Docente di ruolo di Filosofia nel Liceo Classico Statale “Pietro Delitàla” di Bosa e dal 2001 collaboratore stabile del Centro Interdipartimentale di Studi su Descartes e il Seicento dell’Università di Lecce.
Docente di Filosofia e scienze umane, Liceo G. Marconi, Pescara. Le preoccupazioni cui si dà voce sono mie e di molti italiani.
Insegnante di Filosofia a Piacenza.
Consulente filosofica dell’associazione Phronesis. Sottoscrivo. Considero il silenzio, oggi più che mai, veramente colpevole.
Insegnante precario di Storia e Filosofia nei Licei.
Docente di Storia e Filosofia, Liceo “A. Pigafetta” di Vicenza. L’urgenza dell’appello di Roberta De Monticelli è assoluta. Le riforme della scuola nel secondo dopoguerra, seppure incomplete, avevano “quasi” garantito a tutti gli studenti volonterosi l’accesso all’Università. Esattamente quello che negli ultimi anni, ed oggi in particolare, con la cosiddetta riforma Gelmini, viene negato a larghe fasce di popolazione. Si procede non solo nascondendo la verità, ma capovolgendola. Si riduce in quantità e qualità l’offerta pubblica, con l’intento di favorire quella privata, e mentre si fa questo lo si nega, parlando di razionalizzazione. L’uso costante e compiacente dei media copre la realtà: una scuola pubblica impoverita e gerarchizzata, in cui dividere gli insegnanti non in base al merito ma alla fiducia o fedeltà al capo di Istituto. La difesa della scuola si identifica con la difesa della Costituzione repubblicana e democratica, oggi in pericolo più che mai.
Docente di Storia e Filosofia.
Laureato in Fisica, pensionato. Condivido e sottoscrivo l’appello. Ricordiamo che il potere, per potersi perpetuare, deve generare sudditi ignoranti. La riforma Gelmini fa dunque il paio con l’offerta televisiva.
Insegno Filosofia e Storia al don Bosco di Padova, scuola paritaria. Credo nella mia funzione pubblica e nell’importanza delle strutture scolastiche statali, nelle quali ho ricevuto la mia formazione. Credo anche che nessun lavoratore della scuola paritaria possa gioire delle macerie della scuola statale, o peggio, danzare sulle sue ceneri. Credo in un confronto serio, tra varie proposte, diverse, tutte incardinate nella Costituzione. Grazie gvr
Collaboro ad attività didattiche e di ricerca con l’Università Vita-Salute San Raffaele. Perché “ognuno è responsabile, se lascia fare”.
Collaboro alla rassegna culturale Sìlarus e al periodico Controcorrente. Condivido in toto l’illuminante iniziativa e l’urgenza di una massima adesione, da ricercare ad ogni livello, affinché la ragione possa veramente prevalere. Elio Matteo Palumbo
Sottoscrivo pienamente. Michele Foresti, educatore e insegnante.
Insegno Lettere all’Istituto Don Bosco di Padova. Firmo volentieri questo appello di cui condivido ogni parola. Ho una sola preoccupazione: che tutti noi ci accontentiamo di firmare giustissimi appelli. Non deve, non può bastare a esaurire il nostro ruolo di cittadini responsabili.
Consulente filosofica dell’associazione Phronesis.
Ricercatrice a contratto, Università Cà Foscari di Venezia.
Ho visto nascere la nostra Costituzione, non voglio vederla morire.
Iniziativa lodevole. Speriamo che questo appello dia i risultati sperati. La democrazia in Italia, mai come ora, è in pericolo. Stretta nella morsa di visioni populistiche e, sotterraneamente autoritarie.
Antonella Astolfi, docente di Filosofia presso l’Istituto Magistrale “G. Marconi” (Pescara).
Settimio Astolfi, ex Responsabile Ufficio Scolastico Provinciale di Pescara.
Scrivo Poesia, collaboro con varie riviste culturali, organizzo iniziative per divulgare la Poesia e la Cultura. Sempre di più la mia Poesia e le mie attività culturali propugnano l’impegno civile. Sono convinta della assoluta necessità di iniziative come questa che sottoscrivo pienamente, ringraziando i promotori.
Docente di Lettere.
Professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura della Federico II Napoli. Ormai siano travolti da una “insostenibile pesantezza” di chi ci governa.
Grafica Editoriale. Sottoscrivo. Contro il “grande silenzio”.
Assegnista di ricerca in Filosofia, Università di Padova. Condivido pienamente, impegnandomi a sensibilizzare il più possibile studenti e colleghi a questo tema, così urgente.
Insegnante – precaria 28enne – di Filosofia e Storia in provincia di Pordenone.
Studente. Non ho ben capito il punto dell’appello, ma lo firmo volentieri sulla fiducia.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Palermo.
Insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Classico “G. B. Vico” di Chieti.
Dottorando in Filosofia, Universität zu Köln.
Ricercatore in Fisica dell’Atmosfera, CIEMAT, Madrid, Spagna. E’ sempre difficile e imbarazzante cercare (spesso senza successo) di spiegare a uno straniero quello che sta succedendo in Italia. Sono contento di aderire a questo appello e spero che possa contribuire a cambiare la situazione.
Ex-insegnante di Lingua e Letteratura francesce e giornalista pubblicista. Condivido e sottoscrivo l’appello. Sono contrarissima alla riforma Gelmini, ministro che disistimo, eletto in Parlamento non certo con il mio voto. Credo, comunque, nel potere trasformante della cultura, intesa come percorso personale verso l’acquisizione di una consapevolezza critica della mia condizione di uomo, di cittadina di questa povera Italia e del mondo.
Insegnante nella Scuola Primaria (Pescara).
Junior Research/Teaching Assistant presso l’Istituto di Filosofia dell’Università di Vienna. Italiana in esilio.
Laureata in filosofia, counselor filosofico, giornalista-pubblicista, funzionario regione campania, scrivo poesie, sono interessata, moltissimo, all’educazione ed alla formazione dei giovani, mi impegno nel sociale. E’ un’iniziativa nella quale credo moltissimo, perchè credo nella Costituzione e vivo con grande disagio questi nostri impertinenti e ostinatamente corrotti tempi.
Dottoranda in Etica e Antropologia, Università del Salento.
Dottore di ricerca in Etica e Antropologia; docente precaria di Filosofia e Storia nei licei.
Marco Viola, studente di filosofia e rappresentante degli studenti all’Università di Torino. Testimonio, dopo un anno di mobilitazione studentesca, la frustrazione di molti studenti nel constatare un immobilismo diffuso di docenti ed intellettuali, ed invito donne ed uomini di cultura a prendersi un ruolo e delle responsabilità nella vita sociale del paese.
Professore ordinario di Ricerca operativa, Università di Genova.
Laureato in Lettere. Autore-editore.
Professore di Filosofia Morale all’Università Roma Tre.
Professore ordinario di Politica economica, Università di Trento. Condivido in pieno l’appello.
Docente di Letteratura Italiana presso l’Università of Illinois di Chicago. Aderisco all’appello.
Professore ordinario di Logica, Università di Roma Sapienza. Condivido le preoccupazioni che stanno alla base dell’appello.
Docente di Storia della Filosofia Contemporanea presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze.
Studentessa di filosofia, Università di Torino.
Professore ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Firenze.
Ricercatrice post-doc, Università di Heidelberg.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Università degli Studi di Siena.
Insegnante di Lingua e letteratura inglese, Liceo Scientifico di Follonica (Grosseto).
Docente di Filosofia in pensione.
Professore associato di Filosofia della mente, Università di Messina.
Dottore di ricerca in Scienze cognitive, Università di Messina.
Avvocato. Concordo.
Professore ordinario di Estetica, Università degli Studi di Firenze. Condivido lo spirito dell’appello. Taglierei la seguente frase: “Qualcuno ha parlato del “grande silenzio” degli intellettuali di questa generazione come momento essenziale di un declino morale e civile del nostro Paese.” (Mi pare ridondante e generica). Propongo un’altra piccola correzione: “Ma se viene…” al 7° rigo del penultimo capoverso con “Ma se vengono…” 🙂
Ingegnere aerospaziale, impiegato in ditta settore impiantistico industriale. Cosa c’è da cambiare nella nostra bella costituzione? Sento invece il bisogno di cambiare la nostra corrotta classe dirigente, politici insani ai quali non riesce dare risposte ai problemi veri che affliggono l’Italia, non interessa migliorare la condizione dei cittadini, non bastano più nemmeno gli infiniti privilegi che vergognosamente si sono arrogati.
Insegnante di Matematica e Fisica, Liceo Scientifico G.Casiraghi – Cinisello Balsamo (Mi)
Insegnante precaria di Italiano, Latino e Greco in Toscana.
Medico psicoterapeuta, docente alla Scuola di Piscoterapia Psicoanalitica (SPP). La Costituzione non può essere cambiata per interessi personali di alcuni: ciò che è strordinario in essa è proprio l’attenzione al valore della persona.
Insegnante Elementare di Firenze.
Ricercatore post-doc in Fisica teorica, Trinity College Dublin (Ireland).
Esperto di comunicazione per imprese e istituzioni. Tacere non è una soluzione, mai.
Insegnante di Lettere nella scuola secondaria di secondo grado. Firenze.
Docente di scuola secondaria di primo grado.
Responsabile delle pagine Scienza e filosofia del Sole 24 Ore-Domenica. Condivido l’appello. Però credo che sarebbe assai meglio che, per una volta, l’intera comunità dei filosofi dichiarasse pubblicamente il proprio assenso su questi principi basilari. Troppo spesso gli “esperti” nel nostro paese vengono divisi artatamente dalla politica, anche su questioni su cui esiste un sostanziale e (quasi) unanime consenso.
Maria Antonietta Grasso, ricercatrice in ambito Human Computer Interaction in un’impresa multinazionale dell’hi-tech. Sentiamo spesso di recente appelli a salvaguardia della Costituzione, grazie per aver espresso con chiarezza l’aspetto fondante che va difeso.
Dottorando in Filosofia a Pisa. Approvo il testo, non toglierei nulla, semmai aggiungerei qualcosa. Per esempio che oggi chi vuole comprimere la libertà, e ancor più svuotarla, si riempie la bocca proprio di parole come libertà e individui – magari parlando di “libertà” al plurale, così da frastagliarla per schivare il problema della libertà sostanziale. Vale la pena di fermarsi a riflettere sull’ambiguità di parole come “libertà degli individui”.
Ricercatrice, Università di Torino.
Studioso di Filosofia e Studente di Psicologia all’Università di Milano – Bicocca. Scusatemi, se posso aggiungerei che in quanto studiosi, abbiamo una responsabilità civile nel nostro ruolo, il quale, forse è giunto il momento di mostrare, se non di dimostrare. Pertanto, oltre alla teorizzazione, aggiungerei al testo, fatti, persone, luoghi, anche se tali fossero implicitamente riconoscibili da tutti i lettori e possibili lettori. Sapere è Responsabilità.
Direttore di Ricerca a Parigi, École Normale Supérieure.
Segnalo un ottimo sito che ordina tematicamente le discussioni della Costituente: http://www.nascitacostituzione.it, a cura di F. Calzaretti.
Non sono sicurissimo che si debba parlare di principi etici; anche per via delle possibili confusioni con molte discussioni recenti sull’inopportunità di uno “stato etico”. Ma è un punto secondario.
Professore associato in Pedagogia Generale, Università di Trento (Facoltà di Scienze Cognitive). Dicono di voler cambiare soltanto la seconda parte, l’ordinamento della Repubblica, e non i suoi principi. Questa è la risposta che sempre viene data alle critiche. Ma anche fosse così vedo con terrore la possibilità che il testo costitutivo della nostra democrazia venga modificato nei suoi aspetti procedurali in questo clima politico, con questi modi, e con queste finalità.
Professore associato di Biologia e Genetica e di Bioetica, Università degli Studi di Milano.
Ricercatore di Lingua e cultura cinese, Università degli Studi di Milano.
Dottorando all’Università di Siena.
Dottorando in Scienze Cognitive all’Università di Siena e Professore di Filosofia e Scienze Sociali in ruolo al Liceo “Balbo” di Casale Monferrato (AL), in assegnazione all’ex-Istituto Magistrale “C.T. Bellini”, Novara (NO). Concordo sulla paura di un cambiamento ad hoc della Costituzione per interessi di parte politica, ma, purtroppo, come dimostrano la malasanità e la malagiustizia che affliggono il nostro Paese, non basta la conservazione dei prinicipi costituzionali per il loro rispetto! Solo una classe politica meno cinica e falsamente ideologizzata, e più rispettosa del proprio importante compito può riconoscere nei fatti il giusto valore alla Ricerca e alla Scuola come pure alla buona sanità e alla giustizia.
Professore ordinario di Filosofia Morale, Sapienza Università di Roma. Plaudo all’iniziativa e aderisco.
Ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Condivido la preoccupazione e anche la sensazione che un pizzico di passione in più per i principi che stanno alla base della nostra Costituzione renderebbe le nostre vite quotidiane – in tutti gli ambiti – un po’ più decenti. Non dimentichiamocelo quando spegniamo i computer o chiudiamo i libri…
Redattore delle edizioni Quodlibet.
Luca Ghirotto, assegnista, Università di Trento.
Docente di Lettere in pensione. Non c’è molto da aggiungere a quanto già affermato da quanti, non abbastanza, temo, si sono già pronunciati in varie occasioni e circostanze su questo tema. Siamo di fronte ad un fenomeno politico-mediatico nuovo e assai difficile da comprendere nelle sue implicazioni. Una cosa risulta chiara: data la situazione se saltano gli organi di garanzia l’Italia smetterà di essere una Repubblica Democratica.
Dirigente scolastico.
Dirigente tecnico MIUR, Bologna. I princìpi sono imprescindibili. E il resto va considerato inerente.
Professore associato di Diritto privato comparato, Università di Brescia. Condivido le preoccupazioni. Penso sempre che l’assalto odierno ai valori pre-politici venga da un passato prossimo sul quale, forse, ancora dobbiamo riflettere. Affiché questo paese ritorni ad essere un paese (anche) per giovani.
Insegnante di Italiano, Inglese, Storia e Politica in scuola superiore a Colonia in Germania.
Professore di Estetica all’Università degli Studi di Milano. Condivido, e aderisco volentieri all’appello.
Giornalista. Si puo`parlare di riforma della Costituzione con chi mostra nei fatti di disprezzare i principi fondamentali della democrazia, primo fra tutti l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge? Esistono riforme ad hoc, nell’interesse di una sola parte, come esistono leggi ad personam. Aderisco all’appello.
Insegnante di Matematica e Fisica in pensione. La Costituzione non può essere riformata solo da una parte per i propri interessi. Quando venne promulgata ebbe l’adesione di tutte le parti politiche che in quel periodo erano su fronti contrapposti.
Insegnante di Italiano, storia e geografia, Scuola secondaria di primo grado, Pusiano, Como. Aderisco all’appello.
Studente di Filosofia. Poeta. Nelle poesie che scrivo vivo continuamente la sfida della denuncia e l’amaro della condizione politica di questo giovane ma stanco Paese. Condivido l’appello. E divulgo la fede in un Paese che rispetti i diritti ineliminabili della nostra costituzione e della nostra identità etica come persone.
Neolaureata in Lettere moderne, Università di Siena. Aderisco e condivido appieno.
Giornalista ANSA, consigliere nazionale della FNSI, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, e direttore dell’osservatorio “Ossigeno per l’informazione”- Condivido e sottoscrivo l’appello. Mi sembra opportuno accogliere l’emendamento rafforzativo di Stefano Rodotà. Propongo inoltre di ampliare la platea dei soggetti proponenti, inserendo i giornalisti. Si può fare modificando la terza riga in questi termini: – e cioè l’insegnamento, la ricerca e l’informazione –
Insegnante di Matematica e Scienze. Unisco la mia voce in difesa della nostra Costituzione.
Dottoranda in Filosofia del Diritto, Università degli Studi di Milano. Condivido pienamente e sottoscrivo l’appello, perchè “le leggi cambiano, la coscienza no”.
Giornalista della versione on line de Il Sole 24 Ore. Condivido in pieno e sottoscrivo. Stiamo rischiando pericolosamente di tornare indietro agli anni bui del secolo scorso.
Giornalista. Fa un certo effetto trovarsi per difendere i “diritti inviolabili dell’uomo” ma così è.
Ricercatore, École Normale Supérieure, Parigi.
Ricercatore, Institut Royal Météorologique, Bruxelles.
Docente, Università Bocconi, Milano.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Sassari.
Editor, Giangiacomo Feltrinelli editore.
Docente a contratto di Filosofia della Scienza, Politecnico di Torino.
Professore emerito di Fisica Teorica alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Università La Sapienza, Roma. Sottoscrivo volentieri l’appello in difesa della Costituzione.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Napoli Federico II. Aderisco all’appello.
Docente al Conservatorio Statale di Musica Niccolò Paganini di Genova.
Scrittore. Non c’è niente da aggiungere alle argomentazioni ineccepibili dell’appello.
Professore di Latino e Greco del Liceo Classico Niccolini-Guerrazzi di Livorno (in pensione). Condivido quanto esposto, ma sottolineo un punto chiave: prepariamoci a lottare contro il Presidenzialismo, che ci porterebbe a divenire uno Stato simile a quelli di Lukaschenko (il “presidente molto amato dai concittadini”), dell’ “amico” Putin, dell’ “amico” Gheddafi e di altri simili individui…
Responsabile di casa editrice. Concordo e sottoscrivo.
Professore ordinario di Filosofia Teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova.
Professore associato di Filosofia Morale, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano.
Giornalista di Flair, Arnoldo Mondadori Editore, Segrate (Mi).
Educatrice. Condivido appieno.
Ricercatrice, École Normale Supérieure, Parigi.
Insegnante di spagnolo. Scuola secondaria di secondo grado, Milano. Aderisco all’appello.
Studentessa di Filosofia, Università degli studi di Verona.
Insegnante di scuola primaria. Iniziativa encomiabile. Sottoscrivo pienamente.
Direttore della rivista Esodo (http://www.esodo.org). Concordo con l’appello che sottoscrivo.
Docente di Matematica e Fisica dell’Istituto d’Istruzione delle Arti, Trento.
Impiegata amministrativa. Come semplice donna e cittadina, concordo e sottoscrivo l’appello.
Redazione rivista Esodo. Aderisco pienamente all’appello
Dottorando in Filosofia, Università di Kassel.
Professore ordinario di Storia della Filosofia, Università di Torino.
Presidente Associazione Esodo. Sottoscrivo l’appello. Sottolineo la necessità che gli operatori culturali di ogni settore si impegnino in una “campagna” per le riforme (a partire da quelle dello Stato, della giustizia, della scuola e Università) in coerenza con i principi Costituzionali. Non si possono lasciare questi temi all’iniziativa di chi li usa strumentalmente per affossare la Costituzione.
Laurendo in Scienze dell’Educazione all’Università degli Studi di Palermo e collaboratore del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci. Sottoscrivo volentieri l’appello in difesa della Costituzione, sperando che non rimanga soltanto un appello come il manifesto che Noberto Bobbio scrisse nel 2001 sulla rivista Il Ponte.
Docente di scuola primaria. La Spezia.
Docente all’Università Stendhal, Grenoble.
Docente di laboratorio di informatica presso l’Itc P.F.Calvi di Padova. La Costituzione italiana è sacra e non si tocca!!!
Studente di editoria multimediale e nuove professioni dell’informazione.
Medico anestesista/insegnante di lingue straniere.
Cittadino italiano.
Semplice casalinga. Diploma delle scuole medie superiori. Sostengo la difesa della Costituzione italiana.
Insegnante di Filosofia e Storia a Palermo. Sottoscrivo l’appello in pieno, respirando, per ora, un’aria di ampio degrado.
Libera professionista. Professionista, ma soprattutto libera.
Amo la nostra Costituzione e sottoscrivo molto volentieri questo appello.
Docente. Sottoscrivo l’appello
Insegnante precaria di materie letterarie e insegnante di sostegno. Sottoscrivo l’appello.
Insegnante di lettere in un Istituto Tecnico Industriale. Sottoscrivo l’appello convinta della necessità ormai improrogabile di far sentire la nostra voce e di agire in prima persona.
Insegnante di scuola primaria. Sottoscrivo l’appello in difesa della Costituzione.
Geometra. Approvo e condivido.
Dottoranda di ricerca in Scienze della comunicazione all’Università Sapienza di Roma.
Benzinaio.
Ho tale rispetto ed amore per la mia costituzione, che se queste firme servissero a qualcosa potrei già dormire sonni tranquilli per tutto quello che ho firmato e continerò a firmare perchè chi non ne è degno non abbia la possibiltà di toccarla.
Ricercatrice (Letteratura Americana e Antropologia Culturale), Brunel University, Uxbridge, Londra. Aderisco all’appello.
Salviamo la Costituzione!
In difesa della Costituzione Italiana.
Impiegato, temo troppo l’attuale regime per pensare di non esprimere la mia ferma volontà di difendere, e di veder difesa, la “nostra” Costituzione. Invito tutti coloro che hanno il desiderio di storpiarla a loro uso e consumo di crearsi una nazione propria fuori dai nostri confini perchè l’Italia è, e resta, degli Italiani. Se questi stolti hanno desideri infami che lascino l’Italia per sempre, ne saremo tutti felici, grazie!!!!!
Espatriato per salvare un minimo di futuro, specialmente di mia figlia…
Insegnante precaria di materie letterarie. Sottoscrivo e condivido l’appello.
Cittadina italiana.
Commerciante imprenditrice in fase fallimentare… Sottoscrivo e condivido l’appello.
Sottoscrivo e condivido.
A sostegno della Costituzione esistente.
Avvocato. Sottoscrivo e condivido l’appello.
Docente di Scuola Secondaria. Sottoscrivo l’appello perchè credo profondamente nei principi della nostra Costituzione, conquistata a duro prezzo da coloro che hanno lottato per la nostra Repubblica.
Artista.
Fisioterapista.
Studentessa universitaria, già laureata ma vittima di un’Università incatenata all’assurdità della sua riforma. Questo momento di grave minaccia era stato preannunciato da molti altri attacchi, sempre espliciti sebben dotati di minor vigore, da parte di chi vede nella Costituzione un ostacolo al proprio personale interesse e alla disperata difesa del propria impunità. Il fatto che finora tutti quegli attacchi non siano stati arginati con una difesa netta che ne rendesse improponibile l’ultimo, il fatto che ancora adesso la maggioranza degli italiani non ne percepisca con piena consapevolezza la dimensione di pericolosità, il fatto che siamo nuovamente costretti a chiedere, con questa sottoscrizione, qualcosa che ci spetta di diritto, con il fremito interno di una sfiducia quotidianamente crescente nei confronti di un’opposizione che non agisce con l’unione e l’efficacia che un simile attacco meriterebbe, tutto questo mi pone nuovamente in conflitto con l’idea che voglio ancora tenere alta di questa Italia, e che voi con il vostro appello mi confermate, e con la realtà di un’Italia che non sa più scegliere, che si chiude in se stessa quando non prende addirittura per buono l’offuscamento quotidiano della sua dignità accettando una politica di menzogne, ricatti, compromessi e illegalità. Firmo, sperando. Grazie per aver acceso un altro lume di civiltà.
Traduttrice e docente di traduzione.
Docente di Filosofia e Storia. Condivido fermamente le ragioni dell’appello.
Docente di Scienze Umane negli Istituti Superiori.
Disoccupato. Lodevole, anche perché l’iniziativa è stata concepita da dipendenti di don Verzé, il prete-imprenditore amico di Craxi prima e di Berlusconi poi.
Laureanda in Scienze della Cultura, Università di Modena e Reggio Emilia. Responsabile di spazi per bambini. Firmo e condivido. Grazie
La Costituzione è la Magna Charta del Popolo Italiano, sovrano assoluto che non può delegare se non se stesso a conservarla o a modificarla, secondo le disposizioni in essa previste. E’ un baluardo di democrazia e di libertà e di unità.
Insegnante (precaria e preoccupata) di Lettere.
Docente di Storia nella Scuola Secondaria. Il fatto di dover sottoscrivere un appello come questo e con queste motivazioni (dopo averne già sottoscritti altri simili negli ultimi anni) mi lascia sgomenta. L’emergenza democratica, la minaccia populista alla nostra Carta Costituzionale era già scritta nell’uso scellerato dei mezzi mediatici privati a partire dai primi anni Ottanta. Chi poteva fare qualcosa non ha fatto. Noi, popolo della LIBERTà (quella vera: la libertà di pensare secondo coscienza, secondo ragione, secondo buon senso, secondo legalità, secondo civiltà…), siamo costretti a fare appello a tutte le nostre energie residue per poter evitare il peggio. Ho già detto troppe volte “abbiamo toccato il fondo”; temo che alla prossima nefandezza di chi ci governa non potrò più neppure dire questo. Oppure potremo dire dire tutto ciò che vorremo, tanto “loro” andranno diritto per la propria strada, sempre più forti di un consenso popolare ottenuto con le fandonie e le mistificazioni.
Infermiera professionale, firmo e condivido.
Insegnante di Lettere. Sottoscrivo pienamente: la Costituzione non si tocca!
Sono educatrice. Sto preparando un esame universitario, sto studiando i libri di Gherardo Colombo e un libro sulla figura di Giovanni Falcone…
Ricercatore universitario, Università di Genova.
Cittadino Italiano all’estero. Per la Democrazia e per poter andare a testa alta.
Ricercatore, Dipartimento di Biotecnologie, Ospedale San Raffaele, Milano.
Sposato, pensionato ex bancario. Continuo a dire (ed a sentir dire) che la Costituzione in quanto Legge Fondamentale e Principio Fondante dello Stato debba e possa essere cambiata con le procedure dell’art 138 e ciò è indubbiamente e Costituzionalmente corretto: ma lo è anche politicamente? o per farlo meglio, e di gran lunga, non sarebbe più utile ricercare l’accordo della maggior parte possibile delle forze che contribuiscono alla vita politica, anche quelle fuori dal parlamento che, purtroppo non avrebbero, ai sensi dell’art 138, titolo ad intervenire nella discussione. La Costituzione si può e si deve, quando necessario, cambiare; ma se le modifiche sono così importanti da cambiarne completamente l’assetto (meravigliosamente equilibrato) attuale, magari al punto da trasformarci da Repubblica Parlamentare a Repubblica Presidenziale e quindi cambiare tutto l’impianto di pesi e contrappesi che ne garantiscono il corretto funzionamento allora forse meglio sarebbe un’apposita Commissione, aperta anche alle forze non presenti in Parlamento, che proponga modifiche condivisibili da tutti. Non si modifica la Costituzione per fare un favore a questa a o a quella forza politica, né a questo o a quel leader, la si modifica, in quanto strettamente necessario, per migliorare il Patto Fondante tra cittadini e le regole di convivenza tra gli stessi. E torna qui utile ricordare il secondo comma dell’art 1: “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Dunque la Sovranità appartiene al popolo tutto e non già ai soli eletti dal popolo ed il suo esercizio e comunque limitato dalla Costituzione stessa; non è cioè “ad libitum” di nessuno. In altre parole non è un BENE di cui si possa avere la disponibilità a proprio piacimento, né tantomeno da modellare per adeguarlo alle esigenze di qualcuno.
Ricercatore di Zoologia, Università di Genova.
Laureata disoccupata. Sottoscrivo tutto, parole e voce per dirle.
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Perché tutto ciò rimanga inalterato. Sottoscrivo.
Pensionata. Vorrei un’Italia migliore e non peggiore, come invece sembrano desiderare per propri tornaconto, i potenti di oggi.
Insegnante di Belle Arti di Roma.
Senior Lecturer in Film Studies, Oxford Brookes University, Regno Unito.
La nostra Costituzione è giovane e scritta da uomini che hanno vissuto il dolore è l’umiliazione negli anni della dittatura e che hanno malgrado ciò difeso a rischio della propria vita i principi universali; rendiamo Loro onore e difendiamo con tenacia la loro eredità ovvero la Costituzione Italiana!
Insegnante. Ora in pensione.
Professore associato di storia dell’arte medievale, Università di Firenze. Aderisco, naturalmente.
Psicologo e Psicoterapeuta, Bergamo. Condivido completamente e aderisco.
Aderisco e sottoscrivo condividendo in pieno l’appello.
Avvocato. Grazie dell’iniziativa confortante.
Pensionata. Aderisco perchè voglio essere libera.
Impiegata amministrativa. Sottoscrivo l’appello, che condivido in pieno… “adda passà a nuttata”, ma quando? Io comincio a disperare.
Impiegata.
Laureanda in Antropologia culturale ed Etnologia, Università di Torino.
Ricercatore, Università degli Studi di Foggia.
Sono un insegnante in pensione, attivo nel settore sociale e politico. Sottoscrivo l’appello per la salvezza della democrazia in Italia.
Operaio. La Costituzione Italiana e stata creata dai padri fondatori per il rispetto delle leggi e il benessere di un’intera nazione, adesso la si vuol trasformare in una costituzione privata per risolvere i problemi giudiziari di un singolo essere umano. Se dovesse accadere passerebbe da Repubblica Italiana a regime italiano. Impediamo tutto questo; per questo aderisco al vostro appello.
Architetto.
Cittadino italiano residente all’estero.
Dottore di ricerca – Torino.
Studente universitario. Mi sento impotente di fronte a queste nuove dittature.
Dottore di Ricerca in Storia delle Dottrine Politiche (Facoltà di Scienze Politiche, Università di Messina) e giornalista.
Tutti gli esseri umani devono essere uguali davanti alla legge, sempre, nei doveri e nei diritti.
Professore di Storia dell’Arte, Accademia di Belle Arti.
Imprenditore. Condivido in pieno e mi permetto di enfatizzare l’estrema urgenza d’iniziative di qualsiasi tipo che vadano nel senso delle parole dell’appello. Il tempo sta per scadere, il punto di non ritorno sta per essere raggiunto. Poi il prezzo che il nostro paese dovrà pagare sarà forse troppo alto. Muoviamoci sinchè siamo in tempo!
Studente universitario della Facolta di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari.
Nella nostra carta ci sono scritte tutte le regole della democrazia. Studiamola, amiamola, difendiamola!!
Avvocato.
Copy-writer e vignettista. Contro l’indifferenza e il “lasciar perdere, tanto niente può cambiare”.
Dottore commercialista.
Ricercatore in Matematica, Columbia University (Usa).
Formatore e Counselor professionista.
Professore ordinario di Filosofia del Linguaggio, Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Addetto culturale, della redazione della rivista Esodo.
Professore ordinario di Psicologia Sociale, Università di Milano – Bicocca.
Chimico, Voorburg (Olanda).
Aderisco perché spero che saremo in tanti a tentare di fermare quest’attacco allo stato di diritto ed alla nostra granitica ed ottima Costituzione.
Insegnante nella Scuola primaria. Condivido in pieno, i principi etici non devono essere sottoposti al voto; la maggioranza vince, ma non è detto che abbia ragione.
Elemento poco acculturato ma con ancora un poco di sale in zucca.
Docente a contratto (ovvero: “precaria della ricerca”) di Lingua Tedesca presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Catania.
Ingegnere. Sottoscrivo l’appello e ringrazio quanti ci rammentano il valore dei nostri importanti diritti e le nostre altrettanto importanti responsabilità.
Insegnante (Liceo Classico). Locke diceva ironicamente: chiunque resista con reverenza può aspettarsi di ricevere una civile e rispettosa bastonatura…
Attraverso la fotografia, attraverso la poesia, attraverso il confronto dialettico e il pensiero come piacere di pensare (Hillman) ricerco la Bellezza. In questi giorni le immagini di Rosarno e Haiti sono state un colpo al cuore. Disgrazie incredibili che si abbattono sui disperati del mondo. Senza diritti, Cittadinanza e migliore qualità della vita non si può parlare di umanità. Difendiamo la nostra Costituzione e impariamo a praticare veramente la convivenza, la tolleranza e lo scambio interculturale. La nostra responsabilità di occidentali si deve tradurre in globalizzazione della solidarietà.
Dottore in scienze politiche e analista politico di una società italiana di consulenza. Sottoscrivo pienamente l’appello.
Per me, e non solo per me, la Costituzione va bene com’è. Non ne ho paura, anzi mi conforta.
Pensionato ex Dirigente Industriale. Soltanto la mobilitazione dei cittadini può arrestare l’opportunistica deriva antidemocratica di così tanti membri del Senato e della Camera dei deputati.
Impiegata. Concordo pienamente e, come cittadina e madre, mi sento in dovere di difendere i miei diritti e quelli di mio figlio che sono pari a quelli che, al momento, ci governano.
Medico Internista Ospedaliero. La frequentazione abituale della sofferenza umana aiuta a capire quanto la Costituzione sia stata importante per la dignità di tutti. Cerchiamo di fare in modo che continui ad esserlo anche in futuro.
La storia non ha insegnato niente a molti italiani… forse però ha insegnato tanto a molti governanti.
Astronomo presso l’Osservatorio Astronomico Messier 13 di Tradate, direttore scientifico Seti Italia “G. Cocconi”, presidente Academia Philosophiae Naturalis, giornalista e divulgatore.
Consulente di direzione e organizzazione aziendale, Rihoir.
Medico Cardiologo Ospedaliero dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Professore a contratto Università degli Studi di Siena.
Dirigente Medico Veterinario Asl.
Elettricista.
Redazione rivista Esodo.
Studente, Università Statale di Milano.
Ricercatore a contratto (Research Associate) presso la Università di Ottawa – Canada.
Impiegato. Salviamo pure la lettera della Costituzione. Lo spirito e l’essenza li abbiamo già persi per nostra inerzia, ancor prima che per l’azione eversiva di questo governo, soprattutto dopo i fatti di Rosarno.
Docente di Filosofia e Storia nei Licei, Milano. Bisogna tornare, contro il cosiddetto “realismo politico” di chi dice di “saperla lunga”, ad una costruttiva intrasigenza contro il degrado imperante.
Se, come docente di Liceo, dovessi indicare al riguardo delle figure esemplari, direi Piero Gobetti e Carlo e Nello Rosselli, altro che craxi! (volutamente scritto con la minuscola!).
Docente di Filosofia e Storia nei Licei, Milano.
Medico anestesista, Bologna.
Medico, Parma.