La visione delle idee di Adolf Reinach (di Stefano Besoli)

giovedì, 19 Novembre, 2009
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Copertina di Adolf Reinach, La visione delle idee (Quodlibet 2008)

Copertina di Adolf Reinach, La visione delle idee (Quodlibet 2008)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le pp. I-XXIV di La pregnanza del metodo descrittivo e il rispetto delle datità. Adolf Reinach e la traccia di una «vera fenomenologia» (parte prima), estesa Introduzione di Stefano Besoli al volume La visione delle idee (Quodlibet 2008), che raccoglie gli scritti più importanti di uno tra i primi e più brillanti allievi di Edmund Husserl: Adolf Reinach, morto prematuramente nel 1917.

«La tesi secondo cui le idee si vedono non ricorre a un modo di dire incontrollato, frutto di spurie reminiscenze platoniche, ma esprime il nucleo più autentico della dottrina fenomenologica di Husserl. Dietro all’apparente paradosso di attestare l’apprensione diretta di entità che sfuggono alla realtà individuale si annida infatti – in virtù del continuo trascendersi della coscienza verso idealità essenziali – l’unico senso di idealismo attribuibile, senza fraintendimenti, al programma della fenomenologia, e se ne palesa al contempo l’intimo aspetto trascendentale, che consiste nel trasgredire i limiti naturalistici della riflessione comune, dando luogo a un’analisi fenomenologica dei modi di datità che svela l’orizzonte strutturale di ogni esperienza, nel quadro di una prospettiva teleologica in cui l’opposizione tra fatto ed essenza non ha più le sembianze di un’irriducibilità assoluta e in cui la stessa ontologia perde il suo presunto carattere di compiutezza. Ed è proprio indirizzando l’analisi intenzionale non solo agli oggetti di conoscenza, ma anche ai nessi operativi in cui questi vengono a costituirsi sotto il profilo della loro datità offerente, che Husserl individua nel Wesen, come dinamica struttura relazionale che discende – in chiave genetica – dalla scoperta dei «momenti figurali» con cui von Ehrenfels avvia il cammino della Gestaltpsychologie, la traccia per dare soluzione al problema di estetica trascendentale che la dottrina kantiana dello schematismo non aveva saputo affrontare con la dovuta radicalità. Alla base infatti della «visione d’essenza», come tema su cui si regge l’intera fenomenologia, non c’è solo la rivendicata superiorità dell’intuizionismo ascritto al pensiero naturale rispetto all’artificiosità di ogni procedura di stampo formalistico e simbolico, ma soprattutto il superamento – attraverso l’investitura trascendentale del principio dell’intenzionalità – del rigido dualismo tra sensibile e intelligibile, ricettività e spontaneità, soggettivo e oggettivo, interno ed esterno, che era stato largamente condiviso dall’empirismo inglese e dal criticismo kantiano, creando così un ostacolo insormontabile alla ricognizione di ciò che è dato nella sua effettiva estensione, col richiamo cioè a un’evidenza esperienziale non più limitata ad attualità pregiudicate in senso naturalistico. In questo contesto problematico, la fenomenologia aspira a colmare la frattura che scinde in maniera dicotomica sensibilità e intelletto, evitando di trasformare l’estetica in un mero preludio dell’analitica e di affidarsi, come Kant, a una funzione mediatrice incapace di assicurare un momento intuitivo all’apprensione di oggetti intellettuali e con ciò un fondamento materiale che giustifichi l’applicazione dei concetti categoriali al campo dell’esperienza, col prevedibile rischio d’incorrere in una concezione dell’a priori resa possibile solo dai margini difettivi del fenomenismo (…) » (continua, dall’Introduzione al volume)

Per gentile concessione di Stefano Besoli e della casa editrice, è a disposizione per il download in formato Pdf, oltre a un esteso profilo bio-bibliografico di Adolf Reinach, la prima parte (pp. I-XXIV) dell’ampia Introduzione al volume La visione delle idee, a cura di Stefano Besoli, con una saggio di Alessandro Salice. (Per altre informazioni, leggere la scheda del libro.)

Scarica il profilo bio-bibliografico di Adolf Reinach.

Da La visione delle idee, profilo della vita e delle opere di Adolf Reinach (Quodlibet 2008).

Scarica l’Introduzione (parte prima, pp. I-XXIV) a La visione delle idee (Quodlibet 2008).

Da La visione delle idee, Introduzione (parte prima, pp. I-XXIV) di Stefano Besoli, curatore dell’opera (Quodlibet 2008).

I due testi sono disponibili per essere scaricati anche in Media Library/E-book.

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